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Gravidanza e paura del cibo

La gravidanza è un momento della vita in cui a volte il rapporto col cibo può diventare complicato e dare adito a paure e pregiudizi. Guardiamo più da vicino le difficoltà che una donna incinta può sviluppare col cibo.

La nausee gravidiche

Nel primo trimestre di gravidanza ma a volte anche oltre, la donna in gravidanza può soffrire di forti nausee che possono portarla a rimettere anche più volte al giorno, a provare disgusto, a far fatica a sentire anche solo l’odore del cibo, difficoltà a cucinare e a mangiare. La digestione può diventare difficoltosa a causa dello sconvolgimento ormonale, e possono esserci vari disturbi a livello gastro-intestinale.

Questo può portare una donna a ridurre drasticamente le porzioni di cibo e a mangiare solo pochi alimenti. Queste problematiche possono comportare una riduzione drastica di peso e la necessità di assumere integratori multivitaminici proprio perché c’è una grossa fatica ad assumere i nutrienti necessari dal cibo.

L’allarmismo medicale

Le donne in gravidanza sono sottoposte a tantissimi controlli, negli ultimi decenni sono aumentati gli esami specifici che una donna incinta deve sostenere. Questo da un lato per lo sviluppo della tecnologia medica, dall’altro perché spesso il primo figlio viene concepito in età più avanzata, più vicino ai quarant’anni, e dunque aumentano i potenziali  rischi per la salute del feto e della donna. E poi perché sicuramente c’è una maggiore attenzione verso la maternità da parte proprio dell’area medica.

La gravidanza che in passato era un evento trattato più in una dimensione familiare oggi è sempre più in mano al sapere medico.Molte donne incinte vengono spesso messe a dieta a cause di curve glicemiche dagli esiti incerti e il diabete gestazionale o il pericolo di esso, è una problematica sempre più diffusa, quantomeno a livello diagnostico, cosa che genera molte preoccupazioni nelle future mamme. Poi c’è tutta l’aspetto legato al pericolo della toxoplasmosi. È assolutamente necessario per le donne che non hanno fatto in precedenza questa malattia, seguire tutte le norme igieniche legate al cibo per evitare di contrarla in gravidanza come: mangiare cibi ben cotti e lavare bene frutta e verdura, non mangiare insaccati crudi.

Tuttavia molto spesso vengono instillate nelle donne eccessive paure legate al cibo in quanto non tutti i cibi sono vietati. Ad esempio un tiramisù fatto con le uova pastorizzate è assolutamente un alimento sicuro.

Questo eccesso di attenzione e allarmismo alimenta paure infondate e genera stati profondi di ansia nelle neo-mamme che a volte si ritrovano a ridurre drasticamente la loro dieta.

La paura di ingrassare

Una piccola percentuale di donne, che negli ultimi anni sta aumentando sempre di più, ha un grosso timore di ingrassare. I cambiamenti fisici della gravidanza, l’emersione di forme sempre più rotonde del corpo, possono generare vissuti di forte ansia e preoccupazione nelle donne gravide. Quando il disturbo diventa una vera e propria ossessione siamo di fronte a un vero e proprio disturbo del comportamento alimentare che prende il nome di pregoressia.

Spesso queste donne affette da queste angosce, già prima della gravidanza erano ossessionate dal corpo magro, lo sport, il mantenersi in forma, il mangiare sano.

Sono donne che faticano a integrare la loro nuova immagine di donne in gravidanza con l’immagine che hanno costruito negli anni.

Spesso sono donne che accedono tardi alla maternità e che faticano ad accogliere i cambiamenti fisici che questa fase della vita comporta. Spesso, una volta partorito, sono ossessionate dal tornare il più presto possibile al “peso forma”, sottoponendosi a diete drastiche e ad esercizi fisici estenuanti.

Cosa fare?

Quando le ansie e le preoccupazioni diventano eccessive, è necessario che la donna incinta si prenda un tempo per sé, per poter parlare delle proprie paure con un professionista e per provare a interrogare questi timori che sono sintomo di un disagio più profondo.

Spesso la donna custodisce dentro di sé paure più profonde che poi prendono la forma della paura di mangiare, del controllo del cibo ingerito, della non accettazione della forma del proprio corpo. Affinché questi disturbi non comportino un peggioramento della vita, è necessario occuparsene prima.

La psicoterapia psicoanalitica può essere il luogo dove ciascuna mamma può portare la fatica della gravidanza, dei cambiamenti del corpo, la paura di non essere più quella di prima, la paura di mangiare o anche solo la fatica di dover sopportare nausee e disturbi digestivi.

A volte è necessario un tempo e uno spazio dove ciascuna mamma può raccontare tutte le paure legate al periodo della gravidanza e che spesso possono avere a che fare col cibo e con la forma del proprio corpo.

Può scegliere di fare un percorso individuale per avere uno spazio proprio e specifico o di fare un percorso di gruppo dove condividere con altre mamme i propri timori e preoccupazioni.

Spesso infatti nei corsi pre-parto le problematiche psichiche ed emotive che possono insorgere in gravidanza vengono bypassate o liquidate in un breve incontro con la psicologa dell’ospedale senza che le mamme abbiano uno spazio di riflessione maggiore per poter parlare dei propri timori e delle proprie difficoltà.