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Paura del parto: Tocofobia

Molte donne in gravidanza sperimentano paure legate al parto. Il tipo di paure e la loro intensità è molto variabile. Chi ha paura dei dolori del parto, chi di non essere fisicamente preparata, chi non ha molto fiducia nello staff medico che la assisterà, chi vorrebbe scegliere il tipo di parto e così via.

C’è anche una piccola percentuale di donne che non accede all’esperienza della maternità proprio per un’eccessiva paura legata al parto.

L’aspetto che genera grandi timori nelle future mamme è l’aspetto di incognita e non controllabilità legata all’esperienza del parto. Per quanto ogni donna può prepararsi, informarsi, in realtà l’evento del parto è unico. Non c’è un parto che sia uguale all’altro anche per la stessa donna.

Con l’avvicinarsi del parto, i timori possono farsi più intensi sfociando in vere e proprie paure. Fino al 15% di donne in gravidanza possono arrivare a sviluppare una fobia relativamente al parto detta tocofobia.

La paure possono essere legate alla paura dei dolori del parto, la paura di complicazioni per sé e per il bambino, paura di non farcela a sostenere un dolore e una fatica così intensi.

Cosa fare?

Quando la paura diventa così intensa da diventare paralizzante o rischia di sfociare in una vera e propria fobia, è bene rivolgersi a un professionista.

Avere un luogo dove parlare delle proprie paure, può fare sentire la donna meno sola e aiutarla in questo passaggio che la porterà a diventare madre.

Chiaramente non si può controllare nulla dell’esperienza del parto ma ogni futura mamma può cercare di scegliere le condizioni per lei più ottimali per vivere l’esperienza del parto. Affidarsi a un ospedale di fiducia, scegliere laddove sia possibile degli operatori che la assistano durante il travaglio, decidere cosa portare con sé durante il parto.

È bene non chiedere troppo conforto e aiuto all’esterno, confrontandosi con altre mamme, amici o parenti. Molto spesso la futura mamma viene spaventata con commenti magari detti solo per sdrammatizzare, ma che rischiano di alimentare le sue paure.

“Paura di partorire? Ci credo, come farai con quei fianchi stretti”

“Sicura di farcela? Fai fatica anche solo a fare un prelievo!”

“Sapessi quello che hanno fatto a me, meglio che non te lo racconto!”

Di fronte a una futura mamma e in seguito a una neo-mamma chiunque si sente in diritto di dire la sua, di condividere la sua esperienza, di dare consigli e avvertimenti che non solo non sono stati richiesti ma che rischiano di alimentare paure del tutto infondate.

Il problema è che queste frasi, pronunciate con leggerezza, senza l’intenzione di ferire, in realtà possono rivelarsi molto dannose, perché rischiano di insinuare dei dubbi nella mente della futura mamma o di rinforzare dei timori già esistenti.

Per questo è importante condividere i propri timori in uno spazio protetto, lontano dai consigli non richiesti e da un certo grado di terrorismo in cui, specie chi ci è già passato, rischia di infondere e alimentare timori nelle future mamme.

La psicoterapia psicoanalitica è uno spazio protetto e atto ad accogliere anche le future mamme e le neo-mamme. La gravidanza è un periodo importante e prezioso dove ciascuna donna attende di fare un passaggio importante, quella che la porterà ad integrare nel suo essere donna, il suo diventare mamma.

Come ogni passaggio della vita può essere accompagnato da ansie, timori, dubbi ma appunto c’è la possibilità di condividere queste paure e permettere a ogni futura mamma di affrontare la gravidanza e poi il parto nella sua modalità, unica e personale.