Se la paura diventa fobia
Ciascuno nel corso della vita ha sperimentato paure più o meno intense, così come periodi in cui le paure si sono fatte più frequenti.
La paura è fra le sei emozioni primarie e ha un fondamentale valore adattivo.
La funzione della paura è di segnalare un pericolo che potrebbe minacciare la vita.
La paura genera una reazione automatica del sistema nervoso che fa una valutazione della situazione in modo quasi immediato e altrettanto velocemente elabora una risposta allo stimolo considerato potenzialmente dannoso.
La paura è un’emozione altamente connessa alla memoria e basta anche solo rievocare la situazione in cui si ha avuto paura, per avere la stessa attivazione psichica e somatica come se quella situazione fosse lì presente.
Le principali reazioni alla paura possono essere quello dell’attacco o della fuga. Entrambe queste condizioni comportano un’iperattivazione del corpo e della mente per preparare il soggetto ad attaccare o fuggire dallo stimolo potenzialmente pericoloso.
La paura è un’emozione molto antica e che coinvolge moltissimo il corpo.
Quando la paura diventa fobia? Che differenza c’è fra paura e fobia?
Le fobie sono paure sproporzionate rispetto a qualcosa che non rappresenterebbe un reale pericolo o una minaccia per la vita ma il soggetto in preda alla fobia sperimenta un alto grado di paura non controllabile. A nulla spesso servono le tecniche di rilassamento, i ragionamenti razionali, le distrazioni.
La fobia è una paura intensa, persistente e duratura, provata per una specifica situazione.
Nella fobia i sintomi di attivazione psichica e corporea presenti anche nella paura, aumentano in modo sproporzionato e possono sfociare in veri e propri attacchi di panico.
Tra le risposte corporee legate alle fobie ci sono tachicardia, vertigini, disturbi gastrici e urinari, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremori e spossatezza.
La fobia genera nel soggetto che la prova un malessere così forte che il fobico è portato ad evitare tutte le situazioni, i luoghi connessi all’oggetto della fobia.
Questo evitamento ritaglia un mondo fatto di divieti e proibizioni: la vita del fobico diventa eccessivamente limitata. Questi limiti se da un lato fanno soffrire il soggetto dall’altro lo confortano e lo pacificano perché entro i limiti di un mondo in cui l’oggetto fobico è tagliato fuori, si sentono al sicuro.
Quali oggetti o situazioni generano fobia?
Anche qui non c’è uno standard, ogni oggetto o situazione può diventare potenzialmente fobico. Gli animali, gli aghi, le altezze, gli spazi aperti o chiusi, parlare in pubblico, il cibo, frequentare le persone, avere un rapporto sessuale. Tutto può diventare potenzialmente oggetto di fobia.
Perché accade questo?
Secondo la psicoanalisi la fobia può essere un sintomo che dice qualcosa di una verità inconscia e rimossa del soggetto. C’è qualcosa che il soggetto ha provato e che ha fatto trauma in lui. Chiaramente con trauma non si deve pensare necessariamente a un trauma reale o realmente avvenuto. Tutto potenzialmente potrebbe aver avuto una portata traumatica sul soggetto. Qualcosa viene rimosso, va nell’inconscio e quell’intensa sensazione di paura associata alla situazione rimossa, si sposta su altro e più precisamente sull’oggetto fobico.
Come trattare le fobie?
Un percorso di psicoterapia psicoanalitica può aiutare un soggetto a interrogare la propria fobia per provare a ricollegarla alla propria storia.
Ogni fobia dice qualcosa di quel determinato soggetto che la sperimenta.
Dentro il contenuto di quella fobia c’è un messaggio in forma enigmatica e cifrata che aspetta di essere accolto e ascoltato. Ciascuno è chiamato a interrogare la propria fobia, a chiedersi a quale logica risponde.
Ovviamente questo non può essere fatto in solitudine ma è necessario un luogo in cui portare questo sintomo così invalidante, e un percorso di psicoterapia psicoanalitica può essere il luogo adatto.
La fobia se trascurata può risultare molto invalidante perché il meccanismo di evitamento che porta il soggetto fobico ad evitare ciò che lo terrorizza, non fa che porre sempre nuove limitazioni. Spesso un soggetto può rinunciare a delle esperienze interessanti e preziose proprio perché bloccato dalle proprie fobie.